Non conoscevo bene Giulia e non conoscevo bene Alessio, ma so che per molti di noi erano persone speciali, amici rari.
I rapporti che nascono d’estate nei piccoli paesi del Comune di Cittareale sono genuini, veri, quasi morbosi; a testimonianza di questo bastava passare mercoledì mattina alla chiesa di via degli Scipioni… centinaia e centinaia di persone erano lì, tutte e solamente, per Giulia. E i suoi amici di sempre, quelli con cui giocava nelle strade del paese, quelli con cui andava in bicicletta, quelli che lei raccoglieva quando cadevano e quelli che la raccoglievano quando lei cadeva, quelli che la stavano vedendo diventare donna, l’hanno poi seguita, silenziosi con gli occhi gonfi di lacrime, nel suo ultimo viaggio. L’hanno accompagnata lì dove ora riposa, l’hanno salutata a lungo…. non riuscivano a staccarsi da lei, nonostante la giornata fosse stata lunga e faticosa.
Grandi e piccoli erano stretti intorno a Federico, Marisa e Giovanni nell’ultimo saluto all’amata Giulietta, la cui bellezza in vita era paragonabile a quella di un angelo.
Ed ora sapere che quell’angelo, con la sua montagna di riccioli, veglierà su un progetto concreto di solidarietà rende il suo ricordo ancora più grande.
Sarà dura superare questo momento… vorrei conoscere una formula per dare coraggio a Federico, ai genitori e a tutti gli amici che, in meno di un anno, hanno perso due pezzi di cuore, ma forse l’unico modo è continuare a vivere intensamente i nostri rapporti, con quell’amore e quell’affetto reciproco che pian piano allevieranno l’enorme dolore che riempie i nostri cuori.
Francesca Ferrocci